Descrizione
Testa oblonga, crassa, ad cardinem angustata, valva inferiori concava, folis imbricatis confertis, superiori planiuscula lamellosa, fossa cardinali lata, canaliculata.
Fossile nel Sanese, a San Miniato in Toscana e nel Piacentino. Mi sembra diversa dall'ostrea virginica di Gmelin e si approssima piuttosto a quella figurata dal Gualtieri nella tay. 102, fig. A, che Gmelin istesso riferisce, non so con quanta ragione, all'ostrea edulis. Alcuni individui sono lunghi mezzo piede, e le valve oltrepassano in grossezza i quattro pollici. L'inferiore e con-cava, arcuata verso il cardine, ed esternamente coperta di squame sfogliose e di pieghe longitudinali increspate; la superiore e quasi piana, e segnata soltanto da rughe trasversali prodotte da una moltitudine di lamine che, sovrapposte l'una all'altra,compongono la massa del guscio, e si mostrano ai lati delle valve a guisa dei fogli di un libro. La fossa del cardine che riceve il legamento è ampia, scavata a foggia di doccia, e spalleggiata da due risalti convessi.
(pag. 382 Brocchi, 1814 Conchiologia fossile subapennina con osservazioni geologiche sigli Apennini e sul suolo adiacente. 1-56, I-LXXX, 1-240) ; E' una delle ostriche più frequenti, tanto vivente quanto fossile. E' abbondantissima nei due piani del pliocene a Castell'Arquato nel Rio della Gatta, a Lugagnano nello Stramonte, a Montezago, così alla Pieve di Cusignano, a Cella Costamezzana ed a Cazzola di Traversetolo. Si hanno anche esemplari di grandi dimensioni. (pag. 351 Cocconi G. 1873: Enumerazione sistematica dei molluschi miocenici e pliocenici delle provincie di Parma e Piacenza. Mem. R. ACC. Sc. Ist Bologna, Bologna; 3 (3):1-372).