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Fondo Afro

Estremi cronologici
1940-1963
Consistenza
1 dipinito, 1 oggetto-scultura.
Descrizione contenuto
Giornale 63/1”, 1963, cm 56x81. Oggetto-scultura a forma di scatola da gioco in argento, firmato in basso a sinistra sul coperchio, 1940 ca.
Storia archivistica
Basaldella, Afro Libio (Udine 04/03/1912 – Zurigo 24/07/1976) Membro della Scuola Friulana d’Avanguardia (espone insieme al fratello Mirko alla prima e unica mostra della Scuola Friulana d’Avanguardia nel 1928), si diploma in pittura al Liceo Artistico di Venezia. Negli anni Trenta conosce le esperienze più anticonformiste dell’ambiente romano, grazie alla vincita di una borsa di studio della fondazione Marangoni (1930) che gli permette di intraprendere un primo periodo di soggiorno nella capitale, qui conosce Scipione, M. Mafai, C. Cagli. Al 1933 risale la mostra organizzata presso la galleria Il Milione a Milano dove espone al fianco dei pittori friulani Bosisio, Pittino e Taiuti, che contribuiscono ad orientare in senso espressionista la sua pittura, pur saldamente legata alla tradizione del colorismo veneto. Negli anni Quaranta risente le suggestioni del Neocubismo e aderisce al Fronte nuovo delle arti. Al 1950 risale il viaggio negli Stati Uniti che segna l’inizio di una storica collaborazione con la C. Viviano Gallery, oltre che l’avvio di un nuovo indirizzo linguistico di tipo segnico-astrattista che vede come punto di riferimento le ricerche di A. Gorky. Nel 1952 aderisce al gruppo degli Otto (R. Birolli, A. Corpora, E. Morlotti, G. Santomaso, G. Turcato, E. Vedova, M. Moreni e L. Venturi). Nel 1958 insieme a Appel, J. Arp, A. Calder, Matta, J. Mirò, H. Moore, P. Picasso e Tamayo lavora alla decorazione del palazzo dell’UNESCO a Parigi, dove si occupa del Giardino della speranza. Tra il 1959 e il 1960 vince il premio Pittsburg e il premio per l’Italia del Solomon R. Guggheneimn di New York. Gli anni Settanta sono caratterizzati da una cospicua produzione grafica dell’artista a scapito di quella pittorica ed espositiva. Alle raccolte CSAC appartiene una pregiata scatola da gioco (Canasta), realizzata in argento sul cui coperchio sono rappresentate a sbalzo figure di derivazione esotica (orientale) che dichiarano un certo debito alle ricerche neocubiste, e Giornale 63/1, opera donata da F. Alesi Basaldella nel 1980.
Soggetto Produttore
asaldella Afro (1912 / 1976) ; artista
Condizioni che regolano l’accesso
Il fondo è pubblico e interamente consultabile