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Collezioni Paleontologiche

Descrizione
Il primo nucleo della collezione si formò durante la dominazione francese grazie al Prof. Gian Battista Guidotti. Successivamente durante il regno di Maria Luigia furono acquisite le più importanti collezioni oggi esposte in parte nel Museo, quali la collezione di pesci fossili dell’Eocene di Bolca e la collezione di vertebrati di Cortesi e un ingente collezione di molluschi fossili (circa 300 specie del piacentino) entrambi provenienti dal Plio-Pleistocene. Le collezioni antiche e recenti comprendono in prevalenza reperti fossili di invertebrati e vertebrati marini provenienti da aree pedappenniniche del parmense e del piacentino. Collezione di vertebrati Il patrimonio del museo per quanto concerne i resti fossili di vertebrati è costituito principalmente da vertebrati marini terziari.  In particolare sono conservati: - 5 balenotteridi, tre delfinidi, e altre parti di scheletri dei medesimi. 
I resti di cetacei fossili conservati nel Museo, come il cranio di Cetotherium cortesii, fanno interamente parte del patrimonio antico acquisito nell’ottocento (collezioni Cortesi e Podestà). Tale patrimonio è stato studiato recentemente, studio in fase di pubblicazione in un volume sui cetacei fossili conservati nei musei italiani; - 1 cranio e vertebre di Dicerorhinus hemitoechus intermedius  (collezione Cigala Fulgosi) proveniente dai depositi continentali pleistocenici del Torrente Stirone; - una vasta e importante collezione di pesci fossili eocenici provenienti dal famoso Giacimento di Bolca (Vr), donata nel 1816 al Gabinetto di Storia Naturale dell’Università dalla Duchessa degli Stati di Parma, Piacenza, Guastalla. 
Tra i numerosi reperti, tutti rigorosamente classificati ed etichettati con cartellini originali, risaltano gli esemplari di Mene rombea ed un Sarago, sul retro del quale è apposta una scritta che testimonia la storica provenienza della collezione.