Descrizione
Testa cordata, laterìs alitici margine carinato , sidcis longitadinalibus viziati obsoletis , ano impresso, glabro.
Fossile nel Piacentino.
Questa conchiglia ha tanta conformità con la precedente (C. intermedia) che ho lungo tempo esitato se dovessi crederla una specie diversa; ma nella chama intermedia il lato anteriore è schiacciato, mentre forma in questa una specie di carena il cui margine è superiormente troncato. Le valve sono assai meno tumide; e benché portino lo stesso numero di coste, queste sono depresse, separate da uno stretto solco e quasi lisce, tranne che si scorgono alcuni piccioli e rari tubercoletti verso il lato posteriore; così pure la lunula è più picciola e meno profondamente scavata benché visibilissima. Nella struttura del cardine questa cama si uniforma maggiormente all' antiquata di Linneo, o, vogliam dire, alla saccata di Bruguiere , avendo sotto alla lunula , oltre ad un dente rilevato ed ottuso , il primordio di un altro più piccolo a cui corrisponde nella valva opposta una fossolina destinata a riceverlo. L'individuo che ho presente è lungo tredici linee e largo un pollice.
(pag. 523 Brocchi, 1814 Conchiologia fossile subapennina con osservazioni geologiche sigli Apennini e sul suolo adiacente. 1-56, I-LXXX, 1-240)
Testa subtrapezia, ventricosa; in longum oblique sulcata, transversimque rugosa; aculeis confertis, minimis, acutis, secus costas instructa; margine dentato.
(pag. 122, Poli J. X. (1795). Testacea Utriusque Siciliae eorumque historia et anatome. vol. 2, pp. 75-264, i-lxxvi, pl. 19-39. Parma, Regio Typographeio.) ; Questa specie che fu dal Deshyes e dal Michelotti fatta identica alla C. rudista di Lamark si deve da questa distinguere per molti caratteri, e fra gli altri per la rotondità e depressione delle coste e per la strettezza dei solchi che le separano. Abbenchè il Brocchi abbia dubitato che la C. rhomboidea possa riguardarsi come varietà della C. intermedia, tuttavia per quanti esemplari io abbia osservato, non ho trovato quel facile passaggio dall'una all'altra forma, a cui accennò il Brocchi. Si trovano frequentemente individui che mancano affatto dei bitorzoletti sporgenti sulle coste, che si osservano non di rado nella C. rhomboidea. Così si possono distinguere alcuni esemplari a valve più rigonfieed altri più allungati posteriormente. Tutte queste particolarità non costituiscono varietà d'importanza, onde mi sono limitato ad accennarle.
La specie si raccoglie nei due piani del pliocene a Castell'Arquato, a Diolo, nel Rio Rimore, a Montezago, a Cusignano. Individui giovani si hanno a Diolo e a Cusignano nelle sabbie gialle. (pag. 313 Cocconi G. 1873: Enumerazione sistematica dei molluschi miocenici e pliocenici delle provincie di Parma e Piacenza. Mem. R. ACC. Sc. Ist Bologna, Bologna; 3 (3):1-372).
I rapporti tassonomici tra G. rhomboidea e G. (C.) rudista (LAMARCK) costituiscono un vecchio problema tassonomico su cui non esiste ancora un accordo (SACCO, 1899; CERULLI IRELLI, 1907; GLIBERT & VAN DE POEL, 1970; CAPROTTI, 1972; MALATESTA, 1974). Secondo LAMARCK (1835, p. 428) G. rhomboidea è sinonima della sua G. rudista. Quest'ultimo termine specifico dovrebbe quindi cadere in sinonimia di G. rhomboidea per la legge di priorità. Nella letteratura successiva tuttavia, è stata ignorata tale osservazione ed è stata mantenuta la separazione tra la specie di BROCCHI ed un morfotipo attribuito alla specie di LAMARCK (SACCO, CERULLI IRELLI ecc.). Recentemente GLIBERT & VAN DE POEL 1970, v. 6, p. 117) hanno considerato i morfotipi figurati da SACCO e da CERULLI IRELLI come G. rudista, in sinonimia di G. aculeata rhomboidea. Per quanto esistano esemplari con caratteri transizionali, ci pare che tale problema tassonomico non possa essere affrontato oggettivamente sulla esclusiva base di materiale di collezione di incerta provenienza topografica e stratigrafica. La proposta identità specifica tra G. rhomboidea e G. « rudista » (nel senso di SACCO), per quanto molto probabile non è stata ancora analizzata e documentata su popolazioni raccolte direttamente sul terreno.
Manteniamo pertanto prudenzialmente distinti i due morfotipi e, poiché il termine specifico rudista deve essere abolito, gli esemplari riferibili a tale morfotipo sono citati provvisoriamente come Glans (Centrocardita) SP.
(pag.55; Marasti R, Raffi S. Diversità tassonomica dei Bivalvi pliocenici del Bacino padano: I Bivalvi dell'Emilia occidentale.
Estratto da L'ATENEO PARMENSE. ACTA NATURALIA Vol 13-Suppl.1 - 1977).